• INCENERITORE, MAGLIE

    Il Governatore/ 6 – La parentela con i Rampino

    La lobby dei Fitto ha uno dei suoi punti forti nei Rampino di Trepuzzi, imparentati con il governatore per via della nonna Carmela, che aveva conosciuto il nonno del governatore, don Felice, sul finire degli anni Trenta. Fu un matrimonio d’amore, ma dietro quei fiori d’arancio si consolidarono anche interessi economici di due importanti famiglie di imprenditori, entrambe impegnate nell’attività olearia, dividendosi le zone d’influenza: i Fitto a Maglie e nel basso Salento, i Rampino a Trepuzzi e nel nord Leccese. L’una e l’altra erano terre ricche di uliveti secolari, che producevano ogni anno tonnellate di olive.

    A Trepuzzi i Rampino sono numerosi. Una stirpe con varie ramificazioni, ma, bene o male, quasi tutti imparentati. Una sorta di dinastia che ha anche visto più di un matrimonio tra cugini. Il ramo che porta a nonna Carmela Rampino parte dal matrimonio tra Raffaele Rampino e Santa Bianco, che ebbero ben otto figli dai quali discendono i cugini Alfredo Rampino, già direttore generale dell’Azienda ospedaliera “Vito Fazzi” di Lecce, che è stato poi nominato dal governatore Raffaele Fitto responsabile dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) e Raffaele Rampino, impegnato prima con il sansificio “Capurro” di Campi Salentina e, poi, con la “Copersalento” di Maglie, ha amministrato, per conto dei Fitto, anche l’Hotel Risorgimento a Lecce, fino a quando è stato di loro proprietà. Un altro lontano parente, anche lui di nome Raffaele Rampino, e il figlio di quest’ultimo appena diciassettenne, Antonio, furono uccisi nel 1991 dalla Sacra corona unita, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro.

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