Attenzione Alluminio, è questo il messaggio di un articolo pubblicato su un quotidiano che riprende una pubblicazione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Ovviamente incuriosito ho esaminato la pubblicazione dell’ISS che nelle conclusioni così recita: Va ricordato che per la discussione dei dati di esposizione è stato considerato nel calcolo di copertura del TWI solo il valore di 1 mg/kg peso corporeo stabilito da EFSA nel 2008, e non il TWI di 2 mg/kg pc indicato da JECFA e SCHEER (2017). Ovviamente, se fosse stato considerato il TWI di 2 mg/kg pc, la percentuale di copertura del TWI sarebbe dimezzata in confronto con i valori calcolati da 1 mg/kg pc/ settimana, come risulta evidente dalle colonne pertinenti delle Tabelle 9-12 dove sono mostrati anche i dati calcolati in relazione al valore di 2 mg/kg pc settimana.
Ma come mai non è stato considerato il valore più elevato di TWI pari a 2 mg/Kg pc?
Eppure questo nuovo limite è stato posto dal Comitato scientifico del Rischi sanitari, ambientali ed emergenti SCHEER che così scive: Il comitato congiunto di esperti FAO/OMS sugli additivi alimentari (JECFA) ha valutato i dati disponibili per l’alluminio nel 2011. Il Comitato ha concluso che un livello senza effetti avversi osservati (NOAEL) di 30 mg/kg di peso corporeo/giorno era appropriato per stabilire la permitted tolerable weekly intake (PTWI) per composti di alluminio. Perché studi a lungo termine sul rilevante endpoint tossicologici erano diventati disponibili, non c’era più la necessità di un fattore di incertezza aggiuntivo per carenze nel database. Il Comitato pertanto stabilito un PTWI di 2 mg/kg di peso corporeo/giorno dal NOAEL di 30 mg/kg di peso corporeo/giorno ..
Altro aspetto incredibile di questa pubblicazione dell’ISS riguarda la considerazione che i limiti TWI sono superati per le esposizioni per il worst case !
Vedremo ….